I magistrati romagnoli hanno deciso di archiviare il caso di Giulia e Alessia: sono morte per una fatalità, non avevano assunto sostanze.
Giulia e Alessia erano due sorelle di soli 15 e 16 anni, residenti in provincia di Bologna. Sono decedute il 31 luglio, alla stazione di Riccione. Le due giovani minorenni sono state travolte da un treno in corsa. Sono morte così le due sorelle di Madonna di Castenaso nel Bolognese.
Sono giunti dei nuovi sviluppi sul caso della morte delle due sorelle: secondo quanto appreso, la vicenda non sarebbe stata provocata da un eccesso di sostanze stupefacenti o alcol assunti durante la serata a ballare. Scartata anche l’ipotesi secondo cui una delle due sorelle si sarebbe gettata sotto al treno per salvare l’altra.
La conclusione del caso
Dalle indagini è emerso che la morte di Alessia e Giulia sarebbe riconducibile ad una tremenda fatalità. Le due non avevano assunto droga, erano perfettamente lucide. Lo hanno riferito i testimoni della vicenda agli inquirenti che si sono occupati del caso. Forse è stata la stanchezza a provocare la tragedia, dopo una serata passata a ballare. Oppure un momento di disattenzione.
Sono queste le conclusioni del caso fornite dai magistrati romagnoli. A distanza di diversi mesi dalla tragedia di Riccione che ha visto la morte delle giovanissime Alessia e Giulia, i magistrati hanno richiesto l’archiviazione dell’indagine per omicidio colposo.
Il caso, infatti, sarebbe rimasto senza alcun indagato. Attraverso le indagini gli inquirenti hanno verificato il contenuto della scatola nera del Frecciarossa in transito. Secondo quanto appreso, la velocità con cui il mezzo stava viaggiando era anche inferiore rispetto al limite consentito per quel tratto.
Il macchinista ha anche azionato il freno di emergenza: inutile il tentativo di fermare il mezzo ferroviario. Le indagini si sono concluse ufficialmente, e la famiglia Pisanu ha accolto la decisione dei magistrati. L’avvocato Roberto Senis che si è occupato del caso di Giulia e Alessia e di difendere il suo papà, ha espresso “estrema fiducia nell’operato della magistratura. Siamo felici di apprendere che le indagini hanno escluso l’uso di alcol e di droga, così come hanno escluso il suicidio. Da questa tragedia il papà di Giulia e Alessia sta tentando di fare del bene con l’associazione che ha creato e dedicato alla figlie. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani nei confronti di comportamenti a rischio come quando si va a ballare e quando si va in auto. Su questa vicenda si è detto molto e a sproposito, i commenti cattivi sui social e le illazioni. Il papà era certo che Giulia e Alessia non avessero bevuto o fatto uso di droga, oggi le indagini lo confermano”.